
Moltitudini di un’unica matrice, integrazione degli opposti in un’esplosione di colori forme e sfumature, cm 53×73, acrilico su carta
DIANELLA BARTOLINI
La pittrice possiede la rara capacità di trasformare l’indicibile in linguaggio visivo, riflesso diretto di un percorso interiore che si fa arte. Moltitudini di un’unica matrice ne è un esempio emblematico: un’esplosione di forze opposte che non si annullano, ma si integrano, trovando una sintesi dinamica in una composizione potente, vibrante, colma di tensione e armonia al tempo stesso. Nata a Saronno e formatasi anche accanto all’artista milanese Giovanna Pagliarani, Bartolini ha saputo raccogliere l’eredità dell’esperienza figurativa per poi distaccarsene con coraggio e consapevolezza, trovando nell’astrazione un mezzo espressivo autentico e profondamente personale. Il passaggio all’astrattismo non è rinuncia, ma conquista: un nuovo linguaggio che, abbandonando la mimesi del reale, penetra nelle pieghe dell’animo e lo porta alla luce attraverso segni, campiture e vibrazioni cromatiche. L’opera si presenta come una sinfonia di contrasti: linee taglienti e curve morbide, direzioni che si sovrappongono e si incrociano come pensieri simultanei che coesistono nella mente. Le tonalità accese e le transizioni dal giallo al blu, dal verde al nero, diventano impulsi emotivi, stratificazioni di vissuto. Ogni gesto pittorico è mosso da un’urgenza comunicativa che non si limita a rappresentare, ma intende rivelare: la complessità del sé, la molteplicità dell’esperienza umana. In questo senso, Bartolini non si limita a dipingere, ma traduce: le sue forme sono veri e propri alfabeti emotivi, trasposizioni visive di pensieri e sensazioni che affondano nelle profondità dell’inconscio. Moltitudini di un’unica matrice è così un ossimoro visivo che ben riassume la poetica dell’artista: il molteplice che nasce dall’uno, l’uno che si scompone nel molteplice. Un’opera che invita lospettatore non solo a guardare, ma ad ascoltare. Il supporto cartaceo e la tecnica dell’acrilico conferiscono ulteriore immediatezza al gesto pittorico: un medium rapido, istintivo, perfettamente coerente con la necessità espressiva dell’artista. In questo universo in cui forma e colore coincidono con stati d’animo e visioni interiori, Bartolini si conferma interprete autentica di una pittura che è al tempo stesso testimonianza e narrazione del sé. Quest’opera rappresenta una tappa matura del suo percorso, in cui la lezione del passato si fonde con la libertà del presente per dare vita a un’arte che parla, emoziona e perdura.
In Moltitudini di un’unica matrice, Bartolini reveals her rare ability to transform the unspeakable into visual language, turning inner experience into art. Trained in Saronno and influenced by the Milanese artist Giovanna Pagliarani, she moved from figuration to abstraction with courage and authenticity, finding in it a deeply personal form of expression. The work unfolds as a symphony of contrasts—sharp lines and soft curves, vivid transitions from yellow to blue, green to black—conveying emotional impulses and layered human experience. Acrylic on paper amplifies the immediacy of her gesture, translating thought and feeling into a vibrant alphabet of forms. Here, the multiple emerges from the one and the one dissolves into the multiple, embodying the artist’s vision of painting as both testimony and narrative of the self.