Nel cuore del Cassaro, a pochi passi dalla Cattedrale di Palermo, sorge Palazzo Drago Ajroldi di Santa Colomba, una delle più affascinanti dimore storiche della città. Edificato su antiche stratificazioni arabe e romane, l’edificio si inserisce nel suggestivo contesto del mandamento di Palazzo Reale. Documentato già nel 1714 come proprietà di Casimiro Drago, presidente del Concistoro, il palazzo testimonia nel suo stemma e in una celebre incisione di Francesco Cichè la solida identità della casata. Con Biagio Drago, figlio di Casi­ miro, l’edificio si arricchisce nel 1744 di interventi architettonici e, l’anno seguente, da stra­ordinari affreschi realizzati da Olivio Sozzi, maestro del Settecento siciliano. Nel XIX secolo passa agli Airoldi, marchesi di Santa Colomba, che ne rinnovano facciate e interni. Tra i membri più illustri, Gian Battista Airoldi, Duca di Cruillas e Pretore di Palermo, è ricordato con un busto marmoreo. Il prestigio del palazzo si consolida nel 1872, quando Giovanni Battista Filippo Basile, tra i più importanti architetti dell’epoca, firma il re­ stauro in stile eclettico­classicheggiante. Ne restano splendide tracce nei saloni affrescati in stile neo­pompeiano e nella raffinata per­ gola art nouveau. Il piano nobile, articolato in ambienti ad enfi­ lade, si apre con la sala affrescata da Sozzi con “L’incarico di Zeus ad Hermes”, parte di un ciclo mitologico completato da Il giudizio di Pa­ ride e dalle Allegorie delle Virtù, tra stucchi del Serpotta: un unicum iconografico che esalta la vocazione colta e visionaria del palazzo.

Nel cuore del Cassaro, a pochi passi dalla Cattedrale di Palermo, sorge Palazzo Drago Ajroldi di Santa Colomba, una delle più affascinanti dimore storiche della città. Edificato su antiche stratificazioni arabe e romane, l’edificio si inserisce nel suggestivo contesto del mandamento di Palazzo Reale. Documentato già nel 1714 come proprietà di Casimiro Drago, presidente del Concistoro, il palazzo testimonia nel suo stemma e in una celebre incisione di Francesco Cichè la solida identità della casata. Con Biagio Drago, figlio di Casi­ miro, l’edificio si arricchisce nel 1744 di interventi architettonici e, l’anno seguente, da stra­ordinari affreschi realizzati da Olivio Sozzi, maestro del Settecento siciliano. Nel XIX secolo passa agli Airoldi, marchesi di Santa Colomba, che ne rinnovano facciate e interni. Tra i membri più illustri, Gian Battista Airoldi, Duca di Cruillas e Pretore di Palermo, è ricordato con un busto marmoreo. Il prestigio del palazzo si consolida nel 1872, quando Giovanni Battista Filippo Basile, tra i più importanti architetti dell’epoca, firma il re­ stauro in stile eclettico­classicheggiante. Ne restano splendide tracce nei saloni affrescati in stile neo­pompeiano e nella raffinata per­ gola art nouveau. Il piano nobile, articolato in ambienti ad enfi­ lade, si apre con la sala affrescata da Sozzi con “L’incarico di Zeus ad Hermes”, parte di un ciclo mitologico completato da Il giudizio di Pa­ ride e dalle Allegorie delle Virtù, tra stucchi del Serpotta: un unicum iconografico che esalta la vocazione colta e visionaria del palazzo.