La mostra si snoda tra pittura, scultura, fotografia ed elaborazioni digitali. Le opere, ospitate negli spazi della Scuderia di Palazzo Drago, sono frammenti di vita vissuta, testimonianze intime e potenti di percorsi creativi e umani.

“Conosco questi artisti da tempo. Ho attraversato le loro storie, ascoltato i silenzi, raccolto confessioni e raccontato rinascite. Le loro opere parlano un linguaggio che non chiede di essere compreso, ma sentito. Un linguaggio che interroga, accoglie, disorienta. In ogni tela, scultura o immagine si cela un’emozione universale, in cui ciascuno può riconoscersi — dopo essersi smarrito nel loro labirinto espressivo. Ma ciò che davvero li accomuna è la solitudine della sensibilità. L’artista è solo prima di ogni gesto, davanti ai propri vuoti, alle proprie verità interiori. È in quella solitudine che nasce l’atto creativo, sincero e necessario. Questa mostra è un invito a sentire, più che a capire. A lasciarsi toccare da voci che parlano con l’anima”. Sandro Serradifalco

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