Perchè tutto questo? cm 70×70, acrilico su tela

MARIA SCALIA

Maria Scalia si laurea in Architettura e prosegue la sua formazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Nel corso degli anni, ha sviluppato una ricerca pittorica solida e coerente, animata da un profondo senso etico ed espressivo. La sua cifra stilistica si distingue per un linguaggio figurativo diretto, potente, dove il gesto pittorico si fa strumento essenziale di comunicazione. Il tratto di Scalia è deciso, vibrante, capace di imprimere ai suoi dipinti una tensione narrativa costante. Le sue composizioni, rigorose nella struttura ma intensamente cariche di emotività, si articolano attorno a figure centrali, sguardi penetranti, mani che si protendono, superfici che si aprono alla rappresentazione del dolore e della coscienza collettiva. Ogni elemento – linea, colore, forma – è portatore di senso, contribuendo a un messaggio universale. Esempio di questo approccio è l’opera Perché tutto questo?, in cui l’artista costruisce una scena di potente impatto emotivo: in primo piano, una figura umana si tende verso lo spettatore, separata da un filo spinato che evoca esclusione, violenza, prigionia. Sullo sfondo, un’esplosione di fuoco e guerra, popolata da sagome che incarnano la tragedia collettiva. Il volto, lo sguardo, la mano aperta: ogni dettaglio invita alla riflessione, sollecita una presa di coscienza. La forza del lavoro di Maria Scalia risiede proprio in questo linguaggio visivo, semplice ma denso, dove il gesto pittorico diventa atto di denuncia e responsabilità. La sua è una pittura che coinvolge, scuote, chiama in causa. Una visione lucida, immediata, orchestrata con piena consapevolezza, che trasforma l’arte in testimonianza viva e partecipe del nostro tempo.

In Perché tutto questo?, Maria Scalia—trained in Architecture and later at the Academy of Fine Arts in Palermo—channels her solid artistic research into a figurative language that is direct, powerful, and ethically charged. With decisive, vibrant strokes, she constructs a scene of striking emotional impact: a human figure reaches toward the viewer, separated by barbed wire that evokes exclusion and violence, while the background burns with war and collective tragedy. Every element—gesture, gaze, hand, flame—becomes a vehicle of meaning, transforming painting into testimony and denunciation. Scalia’s art is rigorous in structure yet deeply emotional, engaging the viewer with a lucid, responsible vision that turns visual language into a call for awareness and collective conscience.