
La rete, cm 80×80, acrilico a pennellate incrociate
PAOLA DI BIASE
L’opera è un manifesto visivo della poetica dell’artista: un equilibrio raffinato tra figurativo e astratto, tra gesto istintivo e consapevolezza formale, tra tradizione artigianale e tensione contemporanea. L’immagine si presenta divisa: da un lato il volto segnato, rugoso, intenso di un anziano pescatore – icona del tempo, della memoria, del vissuto; dall’altro, l’oceano silenzioso e la rete sospesa, protagonista assoluta non solo della scena, ma della simbologia dell’opera. Ogni nodo, ogni corda, ogni incrocio racconta un legame, una trappola, un legame spezzato o rinsaldato. È la vita stessa, vista attraverso la metafora del mare e del lavoro umano, che prende forma sulla tela. La pittura acrilica a pennellate incrociate – tecnica che Paola Di Biase padroneggia con sensibilità maturata in anni di sperimentazione e decorazione – conferisce dinamismo e profondità al supporto. Il fondale, composto da riquadri cromatici che sfumano dai toni freddi ai riflessi più caldi, ricorda una parete di ceramiche marine o le trame di un mosaico in continua trasformazione, come la stessa evoluzione stilistica dell’artista. La sua formazione poliedrica, che va dal lavoro su papiro e seta alla decorazione applicata, si riverbera qui in un linguaggio visivo stratificato, in cui ogni elemento è frutto di un dialogo costante tra tecnica ed esperienza esistenziale. Il volto umano, così parzialmente mostrato, non ha bisogno di essere completato: lo sguardo blu e profondo cattura da solo l’intero senso della scena. In quell’occhio c’è il mare, c’è la fatica, ma anche la contemplazione, la saggezza, l’attesa. La rete è anche una riflessione sul tempo. Un tempo non lineare, ma intrecciato, sospeso tra passato e presente. Le corde che scendono sembrano trattenere ricordi, eventi, emozioni. L’artista, con la sua consueta capacità di trasformare l’elemento tecnico in gesto poetico, dà voce al silenzio del mare e al vissuto dell’uomo. Emerge un’umanità intensa, tangibile, resa con pennellate vive, ma disciplinate, in grado di suggerire il movimento della vita anche nella stasi della posa. L’abilità di Paola Di Biase nel padroneggiare materiali e tecniche – maturata nel tempo grazie a una ricerca costante e a una formazione che fonde rigore accademico e sperimentazione autodidatta – trova in quest’opera una sintesi perfetta. La rete è il risultato di un percorso artistico autentico, capace di guardare al presente con la memoria del passato e con lo sguardo aperto all’orizzonte.
In La rete, Paola Di Biase presents a visual manifesto of her poetics, balancing figuration and abstraction, instinct and discipline, tradition and contemporary sensibility. On one side, the weathered face of an old fisherman embodies time and memory; on the other, the suspended net becomes both subject and symbol, evoking bonds, fractures, and resilience. Acrylic brushstrokes, layered in cross-hatched rhythms, create a dynamic surface where cool and warm tones shift like a mosaic in motion. Di Biase’s versatile training—from papyrus and silk to applied decoration—emerges here in a stratified visual language where technique and lived experience converge. The fisherman’s deep blue eye alone holds the essence of the scene: sea, fatigue, contemplation, and wisdom. La rete is thus both painting and reflection, transforming material mastery into poetic gesture, and weaving past and present into a living fabric of humanity.