The wall of the mind, cm 100×100, tecnica mista (acrilici, vernici varie)

ALGALUCIA (SABRINA COSTA)

Algalucia (Sabrina Costa) ci introduce in un universo interiore complesso e stratificato, dove pensiero, memoria ed emozione si depositano in forma di segno, gesto, colore. Un’opera che non si offre a una lettura immediata, ma chiede al fruitore di entrare in risonanza, di abbandonare il piano del visibile per accedere a quello del sentire. È un muro, sì, ma non di cemento: è la parete della mente, superficie mentale dove si intrecciano parole, intuizioni, ferite e rinascite. Autodidatta raffinata, cresciuta nella libertà del gesto e nella scuola dell’errore, ha saputo trasformare ogni imprevisto in linguaggio. La sua pittura nasce dal vissuto, dalla fragilità e dalla forza della sua esperienza umana. Qui il segno è estemporaneo, istintivo, eppure mai casuale: ogni linea, ogni strato di vernice, ogni frase scritta – talvolta leggibile, talvolta sommersa – è un frammento del dialogo interiore che l’artista conduce con sé stessa e con il mondo. L’opera, di formato quadrato e realizzata con tecnica mista su tela, si presenta come una cartografia psichica, un campo di battaglia fra ordine e caos. Le scritte, sovrapposte e incrociate in varie direzioni, si fondono al colore, ne emergono e vi ricadono, come pensieri in affioramento. Il fondo, quasi plumbeo, accoglie un’esplosione di trame policrome – azzurri elettrici, ocra, gialli, rossi, aranci e violetti – che sembrano segnare passaggi, connessioni neurali, tracce mnestiche. In questa fitta rete pittorica si riflette appieno la poetica dell’artista: l’astratto e il figurativo non si escludono, ma si cercano, si sfiorano. La figurazione è suggerita, evocata più che mostrata, mentre l’astrazione domina, densa di significati simbolici e spirituali. È un’arte che non si ferma alla superficie, ma affonda nel profondo, che esplora la psiche come un territorio da attraversare con coraggio. The wall of the mind è dunque un’opera specchio, un luogo di confine tra dentro e fuori, tra conscio e inconscio. Costa lo costruisce come si costruisce un diario intimo: pagina dopo pagina, gesto dopo gesto, in ascolto dei moti dell’anima. Ne emerge una pittura viva, mutevole, contemporanea, sempre sospesa fra l’urgenza espressiva e la ricerca di equilibrio. In essa ritro viamo l’essenza stessa dell’artista: una donna che ha fatto del dipingere un atto di cura, un rifugio, una forma di conoscenza.

Algalucia (Sabrina Costa) creates a work that is a psychic map, an inner diary where signs, colors, and writings intertwine like fragments of memory and emotion. Her painting, instinctive yet never accidental, stems from personal experience and moves between abstraction and suggested figuration. The wall of the mind is not a physical wall but a mental surface where thoughts, wounds, and rebirths emerge. Through mixed media and vibrant hues, Costa builds an intimate language that explores the threshold between consciousness and the unconscious, turning painting into an act of care and knowledge.